Agcom in Azione: Rivoluzione nell’Ecosistema degli

Addio alle sfide goliardiche e alle coreografie di moda: il mondo degli influencer in Italia sta cambiando radicalmente. Dopo l’insorgere della terza associazione di categoria, con la sua ferma richiesta di regolamentazione e tutela, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha varato linee guida che trasformano gli influencer da semplici creator di contenuti a veri e propri professionisti del digitale, sottoposti a norme rigide in materia di pubblicità, trasparenza e protezione dei minori.

L’onda di cambiamento ha raggiunto l’Italia, allineandola a paesi come Germania, Austria, Paesi Bassi e Francia, dove normative simili sono già entrate in vigore. Forse un effetto della recente tempesta mediatica che ha coinvolto Chiara Ferragni, l’icona suprema degli influencer, o forse un passo avanti necessario in un settore in costante evoluzione.

Chi sono i re delle piattaforme social in Italia? Khaby Lame, con i suoi video muti, ha conquistato 80 milioni di seguaci, seguito da Chiara Ferragni con 29,4 milioni, e il giornalista sportivo Fabrizio Romano, vincitore del Globe Soccer Award, con oltre 26 milioni di seguaci. Un gruppo di talenti capaci di catturare l’attenzione non solo a livello nazionale ma anche internazionale.

A chi si rivolgono queste nuove regole? Non a tutti gli influencer, ma solo a quelli che hanno raggiunto almeno un milione di follower e un engagement del 2% su piattaforme come TikTok e Instagram. Sono più di 1.300 i profili italiani coinvolti, considerati ormai equiparabili a veri canali mediatici e quindi tenuti a rispettare il Testo unico sui servizi di media audiovisivi.

Le linee guida impongono trasparenza nelle sponsorizzazioni, con l’obbligo di contrassegnare chiaramente i contenuti pubblicitari. Inoltre, sono previste regole specifiche per la tutela dei minori, vietando contenuti dannosi o sessualmente suggestivi. La trasparenza societaria è un altro punto chiave, con multe che possono raggiungere cifre astronomiche, fino a 600.000 euro.

Il commissario dell’Agcom, Massimiliano Capitanio, sottolinea che non si tratta di una stretta, ma di principi di trasparenza, rispetto e buonsenso. Il dossier è ancora sulla scrivania dell’Autorità, che ha avviato tavoli tecnici per definire un codice di condotta completo, coinvolgendo influencer e agenzie nella definizione di misure concrete. Una sfida inedita per un settore in continua evoluzione, ma un passo fondamentale che porta l’attenzione delle istituzioni italiane al mondo digitale, con un occhio di riguardo alle nuove professioni creative.

Questa regolamentazione è un passo importante, non solo per combattere pratiche commerciali scorrette, ma anche per valorizzare un mercato che nel 2023 ha generato oltre 300 milioni di euro, secondo le stime di DeRev, un’azienda di comunicazione e marketing digitale. L’influenza digitale è diventata un fenomeno da controllare e da apprezzare, e il tentativo di regolamentazione rappresenta un equilibrio necessario per garantire trasparenza, responsabilità e crescita sostenibile in questo affascinante universo digitale.

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